Secap e Bruno Pontecorvo vs Pierluigi Pusole: la visione del bello
SECAP E BRUNO PONTECORVO VS PIERLUIGI PUSOLE: LA VISIONE DEL BELLO. | ARTFOREXCELLENCE
L’opera realizzata da Bruno Pontecorvo Vs Pierluigi Pusole per SECAP è un insieme visionario di architetture.
L’architetto Giuseppe Provvisiero, presidente del Consiglio di amministrazione, amministratore delegato e legale rappresentante della SECAP parla della visione dell’impresa che deve essere guida i propri clienti verso il bello.
Ecco cosa ci hanno raccontato.
Art For Excellence: C’è un episodio che si ricorda di come è iniziata l’attività in SECAP?
Giuseppe Provvisiero: La nostra azienda arriva a Torino verso la fine degli anni 50 quando, mio padre e mio zio, ne spostano la sede da Napoli dopo aver vinto una gara in val di Lanzo. Se devo però ricordare come ho iniziato a lavorare in SECAP c’è un episodio legato alla mia gioventù e al mondo universitario. Stavo scrivendo la tesi di architettura con il professor Donato e mi si presenta l’opportunità di scrivere la proposta economica per la gara per la ristrutturazione della Galleria di Arte Moderna di Torino. In quell’occasione riesco, nonostante l’ancora poca esperienza, a trovare la buona media di sconto economico, cioè la cifra esatta che permette al nostro gruppo di lavoro di vincere la gara.
Un primo successo lavorativo scaturito dalla cura per l’attività di progettazione, l’intuito e anche un pizzico di fortuna che non guasta mai.
AFE: In che cosa consiste la vostra impresa?
GP: Anche per questa domanda voglio raccontare un piccolo aneddoto. All’inizio delle mie attività, quando andavo in visita ai cantieri, mi capitava di essere critico nei confronti di alcuni lavori che personalmente non mi piacevano, non incontravano il mio gusto. Mio padre, in ognuna di quelle occasioni mi diceva:”Possiamo consigliare il cliente ma poi, il bello o brutto dipende esclusivamente dalle sue scelte, noi preoccupiamoci della qualità.”. Con il passare del tempo la nostra missione è quindi diventata quella di fare da guida verso il bello per i nostri clienti, che, fortunatamente, il più delle volte ci ascoltano e riusciamo a lavorare insieme nel vero senso della parola. Negli altri casi ci occupiamo di fare in modo che le loro idee preservino la qualità e vengano realizzate al meglio.
AFE: Esiste una firma che contraddistingue SECAP?
GP: Noi ci adeguiamo al mercato, nel senso che siamo propositivi. Non ci piace l’espressione “si è sempre fatto così”.
Chi conosce il nostro modo di lavorare sa che cerchiamo di essere in continua ricerca dell’innovazione, sia in termini di materiali sia dal punto di vista della progettazione e realizzazione. Un esempio? Siamo stati i primi in Piemonte a realizzare una abitazione privata con certificazione LEED, che garantisce piena sostenibilità energetico e ambientale all’edificio.
AFE: Cosa vi ha convinto a partecipare ad Art for Excellence?
GP: Io sono un appassionato di arte, fin da giovanissimo. Ho acquistato la prima opera quando avevo 20 anni. Quindi c’è un forte interesse personale che però incontra anche la mia anima da imprenditore e la mia sensibilità. Credo che esistano molti punti di incontro tra azienda e arte e Art For Excellence mette in luce questo connubio in maniera esplicita e curandone la bellezza. Come piace a noi.
AFE: Bruno Pontecorvo è uno pseudonimo dietro cui si “cela” Pierluigi Pusole. Cosa ti ha spinto a intraprendere questa strada parallela?
Bruno Pontecorvo Vs Pierluigi Pusole: L’idea è nata per assecondare un talento che ho sempre avuto, quello di disegnare con la penna bic, e che non avevo mai trovato modo di esprimere. Per la scelta di dedicarmi alle architetture, invece, l’ispirazione mi è venuta durante un viaggio in Sicilia, nel quale visitai il paese di Scicli. Rimasi profondamente affascinato da Palazzo Beneventano, una delle meraviglie architettoniche di quel luogo, e da lì presi spunto per i miei disegni.
Come Pusole, lavoro su un piano faustiano, mi metto in competizione con la natura e ne divento provocatoriamente creatore, mentre nei lavori che firmo come Pontecorvo posso permettermi di essere totalmente visionario sul piano urbano e fuori dalle righe, una sorta di iperbarocco in cui posso portare al limite il mio estro.
AFE: Per i tuoi disegni parti di solito da un dato oggettivo, da un paesaggio urbano, come ci hai appena detto. Come si trasformano, nelle tue mani?
BP: Parto sempre da un edificio che mi affascina. Prendo un soggetto esistente e, a mano a mano, tutto quello che gli ruota intorno si forma strada facendo. Il punto di partenza è sempre noto, ma l’arrivo è una continua invenzione. Questi disegni sono per me come dei mantra esecutivi, quasi maniacali, ma che alla fine conducono sempre a qualcosa di definito.
AFE: Il tempo. La creazione per te è un processo lento oppure un’azione veloce, quasi istintiva?
BP: Il processo di riflessione sull’impianto teorico è lungo. A volte passano mesi senza che io realizzi nulla di concreto, ma semplicemente perché sto elaborando una nuova evoluzione di ciò che sto preparando. L’oggetto in sé, invece, può essere ottenuto con tempi brevi o lunghi.
AFE: Quanto è importante per te l’aspetto manuale del tuo lavoro?
BP: Moltissimo. Ho sempre solo disegnato o dipinto. Col gesto manuale do quel quid che costituisce il mio contributo alla creazione. La mano è il tramite per l’informazione che do realizzando un disegno. E proprio perché è per me fondamentale il mio “tocco”, non ho mai messo in mano i miei lavori ad altri, non ho mai avuto nemmeno assistenti.
Voglio che sia chiaro che ciò che faccio è una ricerca artistica in cui metto la mia formazione, la mia sensibilità. Altrimenti non sarebbero opere d’arte a semplici oggetti.
AFE: L’azienda a cui sei stato abbinato si occupa di edilizia sia di edilizia che di restauro. Il futuro che non dimentica il passato. Quanto è importante per te l’integrazione tra questi due elementi?
BP: Ti dico solo che la mia casa ideale sarebbe per metà in stile settecentesco e per metà razionalista. Sono affascinato dagli edifici antichi ma anche dall’evoluzione che questi possono subire in chiave moderna. Devo dire che a me interessano le architetture in sé, siano essere storiche o attuali, ma apprezzo molto un intervento moderno nel contesto di una struttura antica, e questo è un tipo di lavoro in cui Secap raggiunge risultati interessantissimi.
AFE: C’è qualcosa che ci puoi anticipare dell’opera che stai realizzando per Art for Excellence?
BP: Il disegno che ho pensato per Secap è un insieme visionario di architetture. Tra gli edifici che lo compongono, ho voluto includerne due che sono stati oggetto di ristrutturazione proprio da parte di Secap: Villa la Tesoriera e l’ex Ospedale militare Riberi, entrambi a Torino.