AFE
L’ARTE CONTEMPORANEA INCONTRA L’ECCELLENZA IN PIEMONTE
Seguici su

Search

Art for Excellence, rassegna d'arte contemporanea

PIATINO PIANOFORTI E MACHINE MMLF∞V: SUONO D’ARTE | ARTFOREXCELLENCE

Una porzione di arte è anche suono, e si nota perfettamente nel caso dell’abbinamento tra Piatino Pianoforti e MACHINE MMLF∞V.

Ecco cosa ci hanno detto del connubio arte e musica nell’intervista completa per Art For Excellence 2017.

Gioele e Jessica Piatino titolari dell’azienda.

Art For Excellence: Quale è stata la prima nota, l’incipit di Piatino?
Gioele Piatino: Il primo tasto premuto, per usare una metafora, è stato nel 1910. Il mio bisnonno Giovanni Piatino, appassionato di musica e di arte in generale, comincia a realizzare pianoforti completamente artigianali e a mano. La chiave di volta arriva nel momento in cui conosce mia bisnonna, Adele, e insieme danno vita a Steinbach, un brand ancora oggi vivo sul mercato mondiale di pianoforti.
All’inizio del secolo scorso a Torino c’erano 30 piccoli artigiani che fabbricavano pianoforti, in numero limitato ma completamente artigianali: a Cremona c’era la patria dei violini, a Torino quella dei pianoforti. Il pianoforte nasce da un’idea di Bartolomeo Cristofori, ed è uno strumento che resiste e resisterà al tempo.
Anche noi, che per cento anni abbiamo costruito pianoforti nuovi e restaurato pianoforti antichi, stiamo proseguendo quella ‘musica’ che mio bisnonno e mia bisnonna hanno cominciato a suonare.
Ci piace anche il fatto di poter restaurare: molti nostri clienti ci chiedono di ‘risvegliare’ il loro strumento perché lo aveva suonato qualche parente, un nonno, uno zio. Uso il termine risvegliare perchè un pianoforte è sostanzialmente eterno. Ecco, se devo trovare una prima nota, è stata quella suonata dall’anima artistica e artigianale di mio bisnonno e quella commerciale e di business di mia bisnonna.

AFE: C’è un sostantivo con cui descriverebbe Piatino?
GP: Ne avrei almeno due: specializzazione e la passione. Abbiamo racchiuso tutto il nostro mestiere in uno strumento: il pianoforte.
La passione e la dedizione è dovuta anche al fatto che ogni nostra attività si basa sulla conoscenza di tutto ciò che sta attorno ad un singolo pianoforte: le persone che l’hanno posseduto e suonato, la loro storia, i motivi che le spingono a venire da noi. Senza nessun tipo di preclusione, dall’amatore al professionista. Siamo convinti che, al di là delle crisi, sia la passione a fare la forza di una azienda ed è solo questa forza che ti fa rendere di più e meglio.
La preparazione specifica su questo settore ci rende immediatamente riconoscibili, riusciamo a dare un imprinting peculiare ad ogni attività, sia quelle di produzione che quelle di consulenza.

AFE: Cosa si propone Piatino, che cosa vuole fare?
GP: La nostra missione è quella di diffondere la cultura della musica.
Si tratta di una cultura di famiglia e, tenerla viva, vuol dire dare continuità alla famiglia stessa. Credo che la musica sia un linguaggio perfetto, universale, sviluppare questi concetti vuol dire educare all’inclusione, all’ascolto ma anche all’apprendimento continuo. Infatti, la musica non ha età, si può sempre imparare.
Vedo Piatino sempre più verso nuovi orizzonti. Ad esempio al di fuori dell’Italia, dove vogliamo comunque continuare a consolidare il brand. E con il termine orizzonti intendo anche quelli temporali, coinvolgere le nuove generazioni, portando ai ragazzi il pianoforte già in età scolare di base.

AFE: Cosa vi è piaciuto di Art For Excellence?
GP: Ci è piaciuta molto l’idea di poter sviluppare un’opera d’arte che ci veda protagonisti, che ci coinvolga. Mio bisnonno era un appassionato di arte a tuttotondo, conosceva molti artisti e quindi era sensibile al mondo della creatività.
Abbiamo un laboratorio in cui l’artista si è trovato completamente a suo agio, utilizzerà una nostra parte di ricambio, un telaio in ghisa grezzo, lo sta rielaborando in una sorta di scultura moderna. Siamo molto curiosi, ma non può che essere qualcosa di originale: si tratta comunque di un contatto tra artisti, tra mondi che fanno parte dell’arte.

AFE: MACHINE MMLF∞V. è un progetto che unisce il lavoro di due artisti,  Walter Visentin scultore e Pierluigi Pusole pittore. Da cosa deriva il nome del progetto?
M: Pierluigi da decenni crea tele e disegni in cui il paesaggio viene trasformato e riassemblato.
Walter da decenni trova materiali di scarto e li unisce per creare strutture che seguano e trasformino la natura. Assieme abbiamo creato “MACHINE MMLF∞V.”, una macchina (il cui acronimo rimane segreto) che è un creatore infinito di paesaggi. Per farla funzionare diventiamo sciamani che trasformano la materia, il suono, e muovono le montagne sfidando gli dei.

AFE: “Tutto è possibile, niente è reale” è lo slogan che accompagna alcune  delle vostre performance. Cosa racchiude questa frase?
M: La frase è legata alle visioni che proponiamo, un reale decostruito. Produciamo e mettiamo in scena la meraviglia, tanto mirabile e ammirevole quanto sorprendente, bizzarra e inquietante.

AFE: Voi lavorate sia in coppia che individualmente. Come cambia la vostra arte in conseguenza di ciò?
In questo progetto non ci siamo limitati alla creazione di opere d’arte, ma abbiamo deciso di entrare noi stessi nell’opera e di coinvolgere fortemente il pubblico creando un sistema complesso di punti di vista.

AFE: Come scegliete i luoghi in cui dare vita alle vostre performance?
M: Nella performance utilizziamo una macchina imponente, una scultura poggiata su due lunghi assi che sorreggiamo sulle spalle e che portiamo con devozione al pubblico. Siamo sacerdoti di un rito sconosciuto.

AFE: Siete stati abbinati a un’azienda che realizza artigianalmente pianoforti. Che ruolo hanno la musica e i suoni nelle vostre performance?
M: Il progetto nasce con MACHINE MMLF∞V.14TY e nel maggio 2014 per la  prima volta viene presentato davanti alla sinagoga di Torino; questa  scultura è grande e massiccia e oltre alla visione contiene il suono trasformato di un canto.

AFE: Piatino fa del connubio arte-artigianato la sua ragione d’essere e il suo vanto. Cosa significa per voi artigianalità?
M: Noi non siamo artigiani, ma artisti. Dal canto nostro però in questi anni abbiamo realizzato con grande cura un numero limitato di sculture puntando all’eccellenza.