Gustevole e Salvatore Zito: gelato bello e buono
GUSTEVOLE E SALVATORE ZITO: GELATO BELLO E BUONO. | ARTFOREXCELLENCE
Gustevole e Salvatore Zito sono stati abbinati per Art For Excellence e l’affinità è perfetta.
Entrambi mettono al centro del loro lavoro il gelato: Luigi Di Cillo, responsabile della comunicazione di Gustevole, come cardine della loro proposta, Salvatore Zito come simbolo della bellezza.
Art For Excellence: Quale è stato l’episodio che, a suo avviso, ha fatto nascere la sua impresa?
Luigi Di Cillo: Il punto di partenza era quello di offrire solo ciò che avremmo voluto trovare entrando in una gelateria. Siamo partiti da un termine arcaico del gusto, per l’appunto Gustevole, per esprimere la nostra appartenenza ai valori della tradizione e della semplicità riproposti in chiave moderna. Tutto questo partendo da un principio, l’etica legata al rapporto con i produttori, al rispetto per l’ambiente e al consumatore.
AFE: Qual è la vostra missione? Che cosa vi proponete?
LD: La nostra missione è quella di proporre dei prodotti che siano espressione della tradizione e del territorio. Crediamo che un prodotto come il gelato possa tornare all’originaria genuinità degli ingredienti grazie ad una ricerca innovativa e ad una riscoperta delle piccoli produzioni caratterizzate da alta qualità e basso impatto ambientale.
AFE: Qual è il vostro tratto distintivo, la vostra firma nell’attività che fate?
LD: La nostra firma è l’accortezza e l’etica che poniamo in tutte le fasi, dalla raccolta dei frutti e delle materie prime (biologiche, di varietà antiche e presidi slow food), passando per il bilanciamento delle ricette (sempre senza addensanti, emulsionanti, coloranti e conservanti), fino ai nostri punti vendita in cui il cliente è al centro delle nostre attenzioni e in cui la gentilezza e la preparazione dei nostri collaboratori sono un vanto per tutti noi.
AFE: Che cosa vi ha coinvolto del progetto Art For Excellence?
LD: Certamente l’affinità e le analogie tra chi si sente coinvolto in un processo di valorizzazione del bello e del buono, vero oroglio e privilegio del made in italy, non a caso le sedi dei nostri punti vendita vengono scelte sulla base di questo, proponendoci così di creare un connubio tra il bello (Matera, Lucca e Torino) e il buono (Gelato Gustevole).
AFE: Sei un pittore ma non disdegni incursioni in altri linguaggi. Cosa ti spinge a questa multimedialità?
Salvatore Zito: Una curiosità intellettuale, il desiderio di vagabondare indagando lidi anche non convenzionali. Il lavoro che sta dietro le mie opere è molto articolato, perché l’obbiettivo è concettualizzare il visibile nella sua infinita varietà. Per fare questo, non mi servo di strumenti ipertecnologici ma ricorro per lo più agli strumenti tradizionali, puntando sull’artigianalità. Le mie opere non sono in vetroresina o polistirolo, sono legno scolpito e dipinto a mano con smalti.
AFE: Quanto è importante l’ironia nel tuo lavoro? Che spazio le riservi?
SZ: In sintesi, ho scelto un’ironia pungente.
AFE: Tu hai scelto di dare grande continuità ai tuoi progetti, lavorando per cicli. Cosa ti ha portato in questa direzione?
SZ: C’è sempre una consequenzialità nei miei lavori. È così da più di dieci anni. All’epoca mi fu chiesto di rappresentare la bellezza, un compito niente affatto semplice. Scelsi di farlo affidandomi a un supporto inusuale, il gelato, che è poi è diventato protagonista di uno dei miei cicli più noti. Il gelato è per me la perfetta metafora della bellezza effimera e precaria.
Tra l’altro, il gelato pinguino, che è quello che io rappresento, non nasce a New York con la pop art, ma qui a Torino. Fu inventato da un maestro gelataio napoletano al servizio dei Savoia. E io stesso, usandolo come supporto per paesaggi e vedute della città, me ne sono servito per realizzare opere che hanno molte più reminiscenze classiche che richiami alla pop art.
AFE: Il mondo animale caratterizza un tuo ciclo di opere. In che modo è oggetto del tuo interesse?
SZ: Questo è un ciclo di alcuni anni fa. Andavo spesso al Museo di Scienze Naturali e osservavo a lungo gli animali che vi erano esposti. Ho iniziato a esercitarmi su questi soggetti e da lì è scattato il mio interesse. Il mio intento non era riprodurre l’animale fine a se stesso ma restituirgli un altro tipo di visualità.
AFE: L’azienda a cui sei stato abbinato ha scelto di utilizzare materie prime certificate per un prodotto unico e irripetibile. Come si declinano autenticità e unicità nella tua arte?
SZ: Gustevole è un’azienda che si distingue sul mercato perché ,puntando sull’artigianalità e sulla la tracciabilità delle materie prime, ha scelto di offrire un prodotto con una chiara identità. Anche per la mia arte l’identità è fondamentale per creare qualcosa di unico. O quantomeno per provarci.
AFE: Vuoi anticiparci qualcosa dell’opera che stai realizzando per Art for Excellence?
SZ: Si tratta di una scultura alta 1,80 cm, in legno ma svuotata, quindi leggerissima. Uno stick smaltato, spinoso, con lunghi aculei che servono a tenere a distanza ciò che è indesiderato o pericoloso ma anche a proteggere ciò che di buono c’è all’interno.