Nelle pagine di Estetica la storia della modacapelli e del costume. La storia del costume è trasversale. È il racconto ininterrotto di generazioni che si susseguono. Filtrate attraverso le storie di milioni di persone con le loro abitudini, i loro bisogni, i loro desideri… Quello che noi e gli altri percepiamo – della nostra identità, del nostro modo di porci, del nostro modo di vestire, di portare i capelli – non può che essere centrale in questo racconto. La modacapelli – secoli di modacapelli – ne rappresenta un anello fondamentale. Basti pensare a quanto il modo di “indossare i capelli” sia stato nel tempo identificato con espressioni di eleganza e creatività, piuttosto che di rifiuto di convenzioni sociali o espressione di emancipazione femminile.

È il 1946 quando Mino Pissimiglia edita a Torino la rivista Estetica. Poche bellissime pagine che in breve tempo si trasformano nel magazine più autorevole dell’acconciatura destinato nei decenni successivi a conquistare i mercati mondiali: nel 1958 approda in Giappone, nel ’62-’63 in Perù, America Latina e Medio Oriente. Nel ’77 lancia l’edizione internazionale italiano-inglese. Dal marzo ’91 parte il progetto EsteticaNetwork con edizioni locali: si inizia dai principali Paesi europei per poi estendersi ai cinque continenti. Diffusa in 22 edizioni, Estetica oggi raggiunge i più bei saloni di 59 Paesi e parla venti lingue. Ogni numero è diffuso in oltre 300 mila copie e viene letto da milioni di consumatrici. Racconta Roberto Pissimiglia, editore di Estetica: “Quest’anno vorremmo ‘gustarci a lungo e fino in fondo’ il sapore del traguardo raggiunto. Dando il massimo di esposizione mediatica al vero patrimonio che ha da sempre contraddistinto la storia di Estetica. Storia che ha ormai alle spalle milioni e milioni tra immagini e parole, ma che ha sempre viva la passione per la ricerca di ‘spunti nuovi per il numero che verrà”. Scopri di più su www.estetica.it