Remmert un’ azienda tagliata per la moda
REMMERT: UN’AZIENDA TAGLIATA PER LA MODA | ARTFOREXCELLENCE
Antonella Martinetto, amministratore delegato di Remmert S.p.A., azienda tessile di San Maurizio Canavese (TO), ci accoglie nel suo atelier e ci racconta come dal 1874 si continuano a produrre nastri, negli stessi identici locali dove inizia la loro storia aziendale …. ma oggi con una marcia in più!
Remmert spa azienda longeva, che conta ben 144 anni di storia, che cos’è oggi? Remmert S.p.A. produce nastri da 144 anni; inizialmente la produzione riguardava i processi di filatura e cardatura del filato, oggi solo la tessitura. Quando si pensa ad un nastro, si immagina quello da pacchi. In realtà è tutt’altro, in quanto il nostro settore è quasi esclusivamente quello della moda. Nastri da abbigliamento, nastri tecnici, nastri per il settore lusso. La moda per noi è buongusto, attenzione ai cambiamenti. Siamo presenti a “Milano Unica”, la fiera più importante del settore dove coordino, insieme al mio art director, l’area tendenze. Questo ci fa stare attenti a come la gente si veste, a cosa vuole. Collaboriamo con grandi brand (Max Mara, Gucci, Armani, Louis Vuitton), che ci danno input importanti che noi dobbiamo cogliere ed essere in grado di interpretare per proporli al pubblico in una veste vincente.
Quali prodotti trattate ed in quali mercati? ci sono differenze tra le richieste commerciali dei clienti provenienti dalle diverse nazioni/aree geografiche? Remmert fattura circa 8 milioni di euro all’anno, ma solo il 25% proviene dall’export. Il primo mercato estero per noi è la Francia e successivamente la Germania. In realtà noi lavoriamo principalmente con aziende italiane che a loro volta lavorano con l’estero (es. Max Mara, Zegna). Sono loro a traghettarci oltreoceano vendendo il loro brand ed imponendo la loro forza commerciale.
Come viene fatto un campionario dei vostri prodotti e qual è l’impegno per realizzarlo? I campionari per le aziende tessili sono 2 all’anno e riguardano la primavera/estate e l’autunno/inverno. Partendo da un tavolo, frutto di analisi sull’andamento del mondo, si presentano delle tendenze colore e delle tipologie di tessuto su cui lavorare nei mesi successivi per la creazione del campionario. In occasione di “Milano Unica”, a Febbraio 2019 per esempio, presenteremo il campionario primavera/estate 2020 e vedremo se le nostre idee sono allineate con le case di moda. Il nostro punto fermo rimane lo spirito di collaborazione con cui ci approcciamo ai nostri clienti, in quanto un campionario può essere sottoposto a modifiche o addirittura stravolto e richiedere sempre maggiori sforzi.
Negli anni 2000 la tradizione incontra l’innovazione e la vostra famiglia deposita il brevetto del “nastro comfort”. di cosa si tratta e come, questo nuovo prodotto, ha cambiato il vostro business? Fino al 2000 i nastri erano di due tipi, fissi o elastici ed i clienti che incontravo in fiera, mi facevano notare questo limite. Quando mi offrirono la possibilità di utilizzare un brevetto esclusivo inglese, che mi permetteva di trasformare un nastro fisso in uno leggermente elastico senza l’utilizzo di gomma all’interno, non ho avuto dubbi. E’ stata una rivoluzione che ha dato maggiore vestibilità a certi capi, soprattutto quelli femminili stretch e bistretch. Questo nuovo nastro ha cambiato la filosofia del fit; principalmente del pantalone donna. Introducendo questa novità, siamo entrati prepotentemente in un settore dove c’era bisogno di praticità. Ci ha permesso di presentare il nuovo quando sembrava che tutto fosse già stato inventato.
Come nasce l’idea della “Nastrineria by Remmert”? La “Nastrineria” è un mio progetto personale, di cui vado orgogliosa. Avevo il desiderio che tutti potessero vedere quanto viene prodotto dalla nostra azienda e non solo gli studi stilistici. Però l’apertura di un punto vendita di soli nastri mi sembrava riduttivo, sia in termini economici che pratici. Quindi pensai di accostarci il food, in modo da creare un ambiente colorato, magico, dove trascorrere molto tempo, dalla colazione all’aperitivo, magari facendo shopping e gustando qualche prelibatezza. Oltre alla “Nastrineria” sì è già aggiunta una pizzeria e prossimamente la galleria commerciale Remmert si amplierà ancora con altre attività. Il nostro obiettivo è quello di vivacizzare San Maurizio facendola diventare la “Manhattan” del canavese.
Remmert lavora in un ambiente vicino all’estetica e alla moda, idealmente non troppo distante dall’arte. Come vi rappresenterà l’artista Silvia Beccaria, esperta in fiber art? Ho sempre creduto nella contaminazione del tessile con l’arte e personalmente mi sono cimentata nella realizzazione di alcune opere, utilizzando i miei materiali. Ritengo che lo sviluppo di un disegno in un nastro sia una forma di arte. L’incontro tra me e Silvia Beccaria è avvenuto diversi anni fa in un altro contesto, che mi piace definire un “incontro di anime”. E’ stato bellissimo riscoprirla in quest’ occasione. Silvia è innamorata dei telai e delle fibre, perciò il nostro è un sodalizio che non poteva essere migliore. Non ci siamo neanche parlate ma lette dentro, solo con il cuore. E l’opera che è stata creata è meravigliosa!
Alessandra Vendola