Galup: l’arte di fare panettoni
GALUP: L’ARTE DI FARE PANETTONI | ARTFOREXCELLENCE
L’intervista a Giuseppe Bernocco ai vertici di Galup è stata realizzata presso lo stabilimento di Pinerolo (To), sede storica dell’azienda piemontese, dove alla tradizione si lega la voglia di fare e di essere i migliori in ambito dolciario.
Cosa significa essere imprenditore d’eccellenza di un’impresa dolciaria piemontese nel 2018? Significa credere fermamente in quello che si fa, significa avere un grande amore per la propria terra e una grande passione per i prodotti di qualità. In un momento non facile, anzi direi economicamente molto difficile, sono proprio la passione e la dedizione a fare la differenza. Galup è da sempre un punto di riferimento del mercato dolciario italiano dei prodotti da ricorrenza; molti momenti di festa con la mia famiglia di quando ero bambino sono legati a Galup. Il mio desiderio, quasi un dovere, è quello di riportare la Galup agli antichi fasti, per permettere anche alle nuove generazioni di poter vivere le sensazioni che provavo io.
Può riassumere quali principali cambiamenti sono intervenuti in azienda da quando è di sua proprietà? Sono entrato in azienda nel 2014 e mi sono messo subito all’opera con la mia squadra. Abbiamo ristrutturato il polo produttivo che era stato creato nel 1949, mantenendo però intatte le caratteristiche che contraddistinguono la produzione Galup, perché Galup non è un’industria, Galup non è laboratorio artigiano… ma è Galup! Può sembrare strana questa mia affermazione ma Galup è qualcosa di diverso, è un prodotto che necessita di diverse fasi manuali per arrivare ad ottenere il gusto che tutti conoscono. Abbiamo quindi ristrutturato la produzione, tenendo ben presente questo concetto, abbiamo innovato tecnologicamente dove potevamo e abbiamo invece lasciato le fasi manuali fondamentali per il nostro prodotto. Abbiamo studiato nuove e prelibate ricette, sviluppato nuovi packaging, cercando di creare un’immagine che rispondesse alle nuove esigenze del consumatore senza dimenticare la grande storia di Galup, la tradizione, i suoi valori, e ciò che ha rappresentato in Italia per tanti anni.
Nell’immaginario collettivo Galup rimane sempre sinonimo di “panettone della tradizione piemontese” o qualcosa sta cambiando? Galup negli anni 80 in Piemonte era il panettone, tant’è che nell’immaginario collettivo si diceva “ti porto un Galup”. Galup è e rimarrà sempre il panettone della tradizione piemontese. Cambia semmai la territorialità, il nostro obiettivo è quello di portare la nostra passione, la nostra eccellenza, in tutto il mondo. Perché Galup non è un marchio, ma è una bella storia italiana.
Quali sono i progetti futuri per l’azienda? Vogliamo crescere e perciò siamo costantemente alla ricerca del miglioramento, sia tecnico, che qualitativo. Emergere non è facile, ma Galup ha una storia preziosa e una ricetta originale da portare avanti. E’ un prodotto unico, incredibilmente buono, fatto da persone semplici e oneste, con materie prime eccezionali, ingredienti genuini, straordinaria passione, dedizione e talento artigianale; queste caratteristiche devono arrivare ai consumatori di tutto il mondo.
Ci racconta in prima persona l’esperienza americana che ha coinvolto Galup? L’esperienza americana è nata per portare il “panettone della tradizione piemontese” nel mondo, dove ci sono molti italiani che apprezzano il nostro prodotto Ed altrettanti gourmet che hanno assaggiato la strepitosa qualità del nostro panettone. Il progetto presentato a New York unisce cibo e arte; Galup rappresenta in questo contesto un prodotto storico e allo stesso tempo innovativo. Credo che la strada giusta per conquistare gli italiani all’estero e soprattutto il popolo americano sia ormai tracciata.
Quest’anno Galup è stata premiata da Art for Excellence per la sua strategia di comunicazione, ritenuta innovativa, perché ha saputo aprire un dialogo col mondo dell’arte; pensate di continuare a seguire questa strategia anche negli anni futuri? Prima di tutto colgo l’occasione per ringraziarvi per questo riconoscimento, è un onore per tutta la nostra squadra e segno che stiamo lavorando nella giusta direzione. Riteniamo che l’unione tra cibo ed arte sia vincente. La pasticceria e la cucina del resto sono arte. È un connubio naturale. Siamo convinti e ci piace molto pensare che un’opera d’arte sia diventata il guscio che ora racchiude la nostra opera d’arte. Già in passato, non dimentichiamo, che i manifesti pubblicitari di Galup, e di molte altre aziende, erano realizzati da artisti di primissimo livello. L’arte ha da sempre un legame molto stretto con i prodotti alimentari, e ancora di più con il panettone che è un prodotto altamente emozionale. È un percorso che sicuramente continueremo in futuro, anche perché in un certo senso fare il panettone Galup, è un’arte.
Sabrina Sottile