Bus company e Nëri Ceccarelli: l’arte e il viaggio come esperienza
BUS COMPANY E NËRI CECCARELLI: L’ARTE E IL VIAGGIO COME ESPERIENZA. | ARTFOREXCELLENCE
Abbiamo intervista ad Emanuela Galleano, responsabile marketing e comunicazione di Bus Company, e all’artista Nëri Ceccarelli, abbinato all’agenzia viaggi per Art For Excellence 2017.
Ci hanno raccontato la loro esperienza di “viaggio”, per entrambi si continua ad essere in movimento e si scopre che i confini sono molto leggeri…
Art For Excellence: Quale è stato l’incipit del tuo percorso in azienda?
Emanuela Galleano: L’azienda nasce nel 1973, creata da mio padre, per fornire il servizio di trasporto pubblico e noleggio con conducente. Io entro in azienda nel 2000, il contesto non è dei migliori perchè arrivo da una esperienza scolastica negativa, avevo bisogno di una sorta di riscatto.
Purtroppo devo rinunciare al mio sogno: lavorare nel mondo della comunicazione, intraprendo un percorso di studi più breve ma nel frattempo comincio a lavorare, e sfrutto il fatto di avere un riscontro pratico diretto di ciò che stavo studiando. Questa modalità di apprendere, risveglia la mia anima creativa, decido di specializzarmi nel trasporto studenti. L’idea è stata quella di rendere più completa la proposta del trasporto scolastico aggiungendo la parte didattica.
Il progetto, che oggi si chiama Bus Company, prende forma e nei primi anni svolge un servizio di trasporto per circa 3000 studenti sviluppando idee per la valorizzazione di territori meno conosciuti del Piemonte.
Nel frattempo frequento un master in ambito turistico a Londra, alla Westminster University e scopro che alcune mie intuizioni erano perfettamente allineate al programma di studi del master. Questa è un’altra conferma al fatto che il mio percorso, e quello di Bus Company, portino nella direzione giusta.
AFE: Qual è la vostra missione? Dove state andando?
EG: Migliorare la mobilità delle persone. E di conseguenza anche la loro vita: la mobilità sostenibile riduce l’inquinamento, il traffico, lo stress.
Aumentare la sicurezza dei mezzi, con nuove tecnologie, telecamere anche esterne per agevolare il controllo fornendo dati alle forze dell’ordine. Alcuni i progetti sono sviluppati in collaborazione con il politecnico, come ad esempio l’etilometro Drager (il pullman non parte se l’autista non ha soffiato nell’etilometro), in Italia non è ancora obbligatorio per legge ma noi l’abbiamo inserito per etica e responsabilità. Il nostro percorso di Bus Company, come azienda, ci porta a sviluppare sempre più itinerari con chi abita e vive il territorio stesso. Progettiamo insieme a loro esperienze: come ad esempio la “fabbrica dei suoni” di Venasca, un museo con strumenti giganti nei quali i bimbi possono entrare e imparare la differenza tra suoni e rumori.
AFE: Qual è la vostra firma? Cosa fa la differenza?
EG: La nostra firma è il pullman stesso. Consideriamo il pullman come elemento antropologico, è il primo mezzo che il bimbo utilizza quando è autonomo, poi diventa quello della prima gita scolastica, successivamente è il mezzo pubblico quando comincia l’università e nel mondo del lavoro. E’ un percorso umano che porta la persona ad acquisire sempre più consapevolezza sulla efficacia del mezzo pubblico come alleato nella lotta all’inquinamento e allo stress.
AFE: Cosa vi ha spinto a sostenere e a partecipare ad Art For Excellence?
EG: Ci siamo appassionati al progetto Art for Excellence, perché un po’ ci ‘assomiglia’. Anche Bus Company lavora con le aziende, legando il concetto di trasporto e viaggio a quello di impresa.
Un esempio? L’azienda Lurisia, la visita all’impresa è collegata a quella delle grotte di Bossea. L’arte racchiusa nel territorio si unisce all’arte dei prodotti di una azienda.
AFE: Ti definisci un esploratore di sensazioni. Cosa significa questo per te?
Nëri Ceccarelli: Tutte le esperienze che vivo finiscono nel mio lavoro. Io sono una sorta di filtro che ridistende sulla tela e sul supporto tutte le informazioni e gli stimoli che mi derivano da ciò che sperimento. Questo non significa essere autobiografici, perché tutto quello che raccolgo lo rielaboro in modo da rendere il messaggio più trasversale possibile, cercando di sintetizzarne dei denominatori comuni a tutti.
AFE: Sei un artista poliedrico e sono molti i linguaggi in cui ti esprimi. Ce n’è uno a te più congeniale?
NC: No, non direi. È sempre comunque una sfida, qualunque iniziativa artistica io prenda. L’importante è non annoiarsi mai. Una frase che ripeto spesso è: “Prima di fare una quadro interessante cerca di crearti una vita interessante, forse il quadro ne sarà testimone.”
AFE: Nelle tue opere, come forse nella tua vita, i confini sono qualcosa da varcare, da superare. È così?
NC: Sì, assolutamente. Non bisogna mai citarsi addosso, siamo sempre in viaggio e il confine stesso fa parte del viaggio.
AFE: Spesso nel tuo lavoro ti è capitato di occuparti dell’immagine di aziende. Che approccio hai verso questo tipo di committenze?
NC: Queste esperienze mi regalano nuovi stimoli, sono un’occasione ulteriore per esprimermi. Ciò che cerco di fare è concertare la mia personale esperienza con qualcosa di diverso, di altro. Ogni azienda è un mondo e quando si apre davanti a me e mi si disvela mi dà nuovo impulso, facendomi magari conoscere qualcosa che prima ignoravo. Ecco perché è sempre un arricchimento.
AFE: Il viaggio è qualcosa che ti accomuna all’azienda a cui sei stato abbinato, dal momento che per il tuo lavoro hai potuto girare molto. Questi viaggi sono stati per te anche fonte di ispirazione?
NC: Sempre. Ogni quadro è di per se stesso un viaggio. Un viaggio che però non si conclude entro i confini del quadro stesso, ma prosegue in un altro quadro o in un’altra opera. Non credo nel quadro singolo ma in un percorso che si dipana di opera in opera, con dinamismo, come fosse un taccuino su cui a mano a mano prende vita un racconto. Io sono convinto che quello che ha rovinato i quadri sono le cornici.
AFE: C’è qualcosa che ci puoi anticipare riguardo all’opera che stai realizzando per Art for Excellence?
NC: Ho cercato di declinare il concetto di viaggio in relazione a diversi stadi della vita. Il viaggio inteso non tanto come spostamento fisico quanto come espressione di libertà, come sogno.
ph credits: Pagina fan Facebook Bus Company