Home sweet art
ANDREA CHIUSANO (CHIUSANO IMMOBILIARE) E JONATHAN GUAITAMACCHI: HOME SWEET ART | ARTFOREXCELLENCE
Ogni essere umano, da sempre, è alla ricerca della propria casa ideale, un luogo dove poter tornare la notte, dove sentirsi liberi di essere se stessi, dove poter costruire un futuro, una famiglia.
Chi si occupa della vendita degli immobili aiuta proprio in questo tipo di ricerca e, a volte, offre l’occasione di vivere nella casa dei propri sogni, unica, personale. Le abitazioni costituiscono una parte fondamentale della vita di un uomo, un concetto che si avvicina molto all’approccio ad un’opera d’arte: ognuno di noi vuole trovare un particolare, una intera creazione, una fotografia che sia patrimonio personale.
Di questi concetti abbiamo parlato con Andrea Chiusano, fondatore di Chiusano Immobiliare, scoprendo quanto il mondo dell’arte e quello dell’abitazione si assomiglino. Qualunque persona che abita la città può vedere ogni singola costruzione come “casa”: una chiesa, un museo, un complesso di edifici, un intero quartiere.
In tema di arte e città abbiamo interpellato anche Jonathan Guaitamacchi, artista di fama internazionale, definito dalle sue prospettive sulle città che ha trasformato in profonde opere in tutti i sensi. Gli edifici diventano materiale per il suo lavoro, dedito alla rappresentazione delle strutture, con una visione dall’alto e la precisione di un architetto.
Le sue opere danno vita alle città celebrando così anche tutto ciò che le riempie.
AFE: Quali sono le caratteristiche chiave perché una abitazione sia una vera ‘opera d’arte’?
Andrea Chiusano
Come l’opera d’arte anche la casa deve dare emozioni, questa è la caratteristica intangibile che nel primo minuto porta il cliente a scegliere. Le emozioni sono strettamente personali e vengono stimolate a seconda dei gusti, della cultura della gente, così per chi ama l’antico saranno il fascino delle porte d’epoca, dei pavimenti in rovere antico mentre per chi ama il design moderno e tecnologico tutto ciò non provoca nessun effetto se non il pensiero di dover ristrutturare tutto, al contrario proverranno emozioni irrefrenabili di fronte ad una ristrutturazione high-teck con materiali innovativi e tecnologie d’avanguardia. Certo la posizione se è panoramica e con ampio terrazzo affascina tutti, così come un bel giardino curato mette tutti d’accordo, il resto è tutto assolutamente soggettivo e dipende dal nostro passato o da quello che ci immaginiamo del nostro futuro. Ricordo sempre di una casa molto difficile da vendere perchè in prossimità della ferrovia, fino a che un giorno arrivò il figlio del capostazione e si accorse che dal balcone della cucina si vedeva l’ufficio dove il padre aveva lavorato per 40 anni. Questa per lui era un’opera d’arte!
AFE: Che significato ha la parola ‘casa’ per Chiusano Immobiliare?
Andrea Chiusano
La casa è il luogo più importante nella vita di ciascuno di noi, è nido, rifugio nostro e delle nostre famiglie, avere una casa ci rende sicuri, liberi, importanti, è il bene imprescindibile. Per noi Casa è Vita, per questo abbiamo il massimo rispetto per chiunque si avvicini sia per locare che per comprare perchè sappiamo che la scelta determinerà il loro futuro. Oggi con una maggiore scelta è più facile trovare la soluzione giusta senza più l’angoscia di dover concludere in fretta per paura di aumenti di prezzi vertiginosi.
AFE: Cosa vi ha convinto ad aderire al progetto Art For Excellence?
Andrea Chiusano
Da sempre ci interessiamo di arte, sono fondatore dell’associazione Jazz Manouche Django Reinhardt di Torino che per sette anni ha organizzato e sponsorizzato il festival internazionale, abbiamo gestito per anni in Via Borgodora il cortile Molasso, all’interno dei locali prospicienti abbiamo promosso mostre di giovani artisti e artisti di fama, dello scultore Stola, la fontana al centro dello stesso cortile e così altre iniziative analoghe. Pertanto quando ci si è prospettata l’idea di partecipare a questa manifestazione, l’idea di abbinare il nostro marchio ad un artista di fama ci ha affascinato.
Cosa vi ha colpito di più di Jonathan Guaitamacchi (o del suo modo di lavorare)?
Andrea Chiusano
Come succede spesso nelle combinazioni della vita quasi contemporaneamente è avvenuto il mio incontro con l’artista Jonathan Guaitamacchi, il quale da Milano si stava trasferendo a Torino, con grande onore per la nostra città, ha trovato una splendida location in Via Bligny. Facile capire perché sia stato catturato da Jonathan basta vedere le sue opere! L’interpretazione artistica delle architetture delle città e quindi il suo amore per la “casa” o meglio dell’insieme prospettico di tante case ci ha unito subito e le emozioni che io ho provato guardando le sue opere era ciò che lui voleva trasmettere. Non solo case non solo città, ma nel movimento che emerge dalla sua pennellata, la forza della vita di chi abita quegli agglomerati architettonici. L’opera esposta in mostra sarà poi protagonista nel salone di rappresentanza del nostro ufficio.
AFE: Le sue opere sono visioni sulle città, landscape, esiste la città perfetta per Jonathan Guaitamacchi? Come è fatta?
Jonathan Guaitamacchi
Non è certamente la mia, dominata da disordine e inquietudine…Mi reco spesso a Urbino, conosco bene Cape Town, Johannesburg e Londra, dove sono nato. Sono approdato recentemente e per misteriosi percorsi nella affascinante Torino, dopo un lungo peregrinare e un lungo passaggio dalla “faticosissima e amata” Milano dell’EXPO. Per certi versi, forse, quest’ultimo approdo mi sta dando una diversa percezione del mondo e del concetto di città, ormai uscito dai suoi confini e ormai irrimediabilmente globalizzante e confuso. La vista dal drone di Aleppo è prepotentemente e inevitabilmente entrata nell’immaginario collettivo, nella visione tragicamente contemporanea di città dall’alto, come fu quella in bianco e nero di Beirut bombardata di Gabriele Basilico. La mia città ideale sta tra Bovisa, Battersea, Khayelitsha , Jo’Burg o Egoli, Isola, Mirafiori ecc. tutti nomi ormai svuotati e insignificanti che, nell’affiorare del nuovo mondo, mi protendono sempre verso un’innaturata o snaturata passione, nel voler conoscere e vivere, ripartendo proprio dai miei luoghi.
AFE: Esiste un comune denominatore nel suo modo di creare?
Jonathan Guaitamacchi
Comporre o riordinare il disordine, disegnare e costruire intorno al vuoto, ri-immaginare lo spazio tra astrazione architettonica, memoria e luogo, progettare visioni impossibili, costruire e decostruire.
AFE: Art for Excellence le ha fatto incontrare una azienda, cosa la colpisce di più del mondo corporate?
Jonathan Guaitamacchi
Non è la prima volta che il mio lavoro incontra importanti aziende o realtà apparentemente lontane dalle mie…spesso quello che ci ha unito e’ la consapevolezza di una visione comune, al di fuori delle convenzioni e delle regole che sostengono il mondo, una visione che abbia il coraggio di spingersi oltre. Meglio se il linguaggio sia comprensibile quanto la visione stessa e non sia confinata e fruita da pochi, operazione questa spesso ben più difficile e complicata.
AFE: Può rivelarci che cosa l’ha ispirata nel lavoro per Chiusano, oppure qualcosa dell’opera?
Jonathan Guaitamacchi
Con ironia, direi che la domanda debba essere rivolta a lui. Comunque oltre ad affinità e visioni comuni, sicuramente la piacevolissima persona, unite alla notorietà della sua azienda frutto del lavoro di un imprenditore coerente e illuminato. Ho sempre pensato che l’ispirazione o “mission” provenga dalla concentrazione e dal lavoro oltre che da una visione, mi sembra che il mio “contenitore urbano” sia perfettamente contestualizzato quasi in simbiosi con quello di Chiusano.
A4E: Gusto e profumo sono due caratteristiche della menta che catturano i sensi. Esistono altri elementi, magari meno conosciuti, che Chialva riesce a donare a chi incontra il suo sapore?
Sara Chialva: Descrivere un profumo, un sapore, è come descrivere un sentimento. ChialvaMenta esprime l’amore per la nostra materia prima, eccellenza made in Italy. La migliore descrizione è nell’incontro, nell’assaggio, fusione di saperi preziosi, sentori speciali, sapori unici. Un’alchimia che racconta la storia della nostra tradizione familiare.
La Menta piperita di Pancalieri (Mentha x piperita, incrocio spontaneo tra Mentha aquatica e Mentha viridis) è riconosciuta internazionalmente come migliore al mondo per finezza di profumo e gradevolezza di gusto.
Da sempre il nostro core business è fornire materie prime (Oli Essenziali e Piante Officinali Essiccate), seguite direttamente in azienda lungo l’intera filiera produttiva, alle maggiori industrie nazionali ed internazionali (settore dolciario, bevande alcoliche e analcoliche, settori aromatiero, profumiero e farmaceutico).
In ChialvaMenta la storicità e l’eccellenza della nostra materia prima è rappresentata a pieno. Abbiamo ricordato così il centenario dalla nascita del mio amatissimo nonno, Nicolao, a cui si devono le innovazioni tecniche e meccaniche fondamentali per la continuità della coltura della Menta piperita di Pancalieri e lo sviluppo delle Piante Officinali coltivate in loco e in Piemonte.
Nel 2012 nasce ChialvaMenta, conclusione della filiera produttiva. Un marchio in cui ogni prodotto è stato studiato per essere unico, per restituire a pieno le caratteristiche che rendono rinomato nel mondo l’Olio Essenziale di Menta piperita di Pancalieri. Per farlo è stata fondamentale la quarantennale esperienza tecnica e scientifica di mio padre nel settore liquoristico e la nostra tradizione storica di coltivatori, distillatori e produttori di Menta piperita di Pancalieri. Il cuore dell’Olio Essenziale si assapora in Sciroppo, Liquore e Dolci Specialità. Le migliori foglie essiccate si assaporano in Infuso.
A4E: Sul sito si parla delle possibilità di essere accolti nella vostra villa/azienda. Che tipo di rapporto avete con il territorio, con gli abitanti di Pancalieri e con coloro che vengono a conoscere la vostra realtà da fuori?
Sara Chialva: Il legame della nostra famiglia con Pancalieri è inscindibile. I miei trisavoli hanno iniziato a coltivare la Menta piperita di Pancalieri a fine Ottocento, siamo distillatori dal 1926 e la nostra Distilleria è la più antica del settore.
La nostra è una storia familiare che si articola in un territorio profondamente amato. Sono tratti che definiscono fortemente le rinomate materie prime e il marchio ChialvaMenta. Le bellezze naturali e artistiche che costellano questo angolo di Piemonte, sottolineano l’unicità di Pancalieri, nota internazionalmente come principale centro italiano per la coltivazione di Menta piperita e Piante Officinali. Questa è la grande pianura, antico letto del Po, in cui risiedono le coltivazioni cardine dell’agricoltura piemontese più rinomata.
L’affetto che ci dedicano i pancalieresi è sempre stato grande, sono stati i nostri primissimi estimatori. Cerchiamo di ricambiare la loro stima con la qualità dei prodotti e con l’assidua presenza sul territorio, partecipando ad eventi e attività volte alla valorizzazione di Pancalieri.
Siamo lieti di rendere partecipi gli ospiti di un’esperienza che si snoda lungo quasi due secoli di storia. Li accompagniamo in un percorso storico ed emozionale, tecnico e architettonico. Ai loro occhi si schiude un mondo fatto di affetti e ricordi preziosi. Le degustazioni sono un’esperienza visiva, olfattiva e gustativa. Racchiudono la nostra cultura della coltura. Gli sguardi e le parole degli ospiti, ci fanno rivivere ogni volta l’emozione di chi si accosta al nostro mondo, di chi sperimenta l’abbraccio colorato dei campi profumati di Piante Officinali, di chi respira quella particolare brezza che, nei mesi estivi, profuma di Camomilla romana e Menta piperita.
Custodiamo con devozione e affetto la distilleria e la dimora storica. Sono luoghi preziosi, che testimoniano l’importanza della memoria nell’identità culturale del territorio, raccontandone, attraverso le loro architetture, l’arte, la cultura, la storia.
A4E: Cosa significano per Chialva le parole ‘Arte’ ed ‘Eccellenza’?
Sara Chialva: Sono molte le definizioni di “Arte”. Talento inventivo e capacità espressiva sono tratti che accomunano tutte le accezioni della parola. In generale, si può dire che l’”Arte” sia l’espressione estetica dell’interiorità umana.
La nostra arte è quella di coltivare, distillare, produrre Menta piperita di Pancalieri e Piante Officinali. E’ espressione di una passione profonda per l’antica tradizione, e un costante slancio in termini d’innovazione.
L’”Eccellenza” è sicuramente un’arte. Obiettivo costante ma anche conseguenza di un modus operandi che deve essere, innanzi tutto, modus vivendi, nel rigore di un’ottica imprenditoriale fondata sull’intensa dedizione e su una costante cura, anche per i particolari. Un novare serbando che delinea questo settore, una compagine non complicata ma complessa, che vede racchiusa in questa stessa complessità l’essenza del nostro lavoro, tante sfaccettature, difficili da riassumere.
Credo che sia la storia fatta di un intenso e proficuo quotidiano a sostanziare la nostra eccellenza. Quell’eccellenza che ci dà il privilegio di essere portavoci della qualità made in Italy in ambiti nazionali ed internazionali, un intreccio di pratiche non note al di fuori del nostro settore che abbiamo voluto diventassero notevoli nei risultati finali
A4E: Cosa vi è piaciuto di più del progetto Art For Excellence? E cosa dell’artista Annalù?
Sara Chialva: Da sempre in famiglia amiamo l’arte antica e moderna. La bellezza, nelle sue differenti accezioni.
Siamo stati invitati a partecipare al progetto Art for Excellence dalla sua prima edizione, apprezzandolo in ogni suo aspetto.
L’opera d’arte nasce da un incontro, dall’ispirazione generata nell’artista da una storia aziendale che, nel nostro caso, è storia familiare. L’opera è metafora, intima ed estetica, di valori e sentimenti. Fusione di storia, affetti, ricordi, tradizione, innovazione, entusiasmo.
Anche quest’anno Annalù interpreterà la nostra azienda con la sua straordinaria cifra espressiva. L’incontro con lei è stata una vera sorpresa. Un’intesa profonda, fatta di assonanze, che ha ispirato Minta, la meravigliosa opera creata per noi nell’edizione 2015.
Nei 150 anni che la nostra famiglia ha dedicato alla coltivazione della Menta piperita di Pancalieri, abbiamo ricordato con Minta le nostre radici, la nostra tradizione, celebrando la passione, l’ingegno e la lungimiranza di chi ci ha preceduti.
Anche quest’anno l’opera sarà fortemente evocativa, il suo linguaggio contemporaneo saprà nuovamente tradurre i valori e il passato della famiglia in emozione presente, in un divenire della materia che parla al cuore. Annalù racconterà con la sua arte un’altra tematica a noi molto cara, tutta da scoprire nella nuova opera.