Lenti e Silvano Pupella: fotografare il puro piacere
LENTI E SILVANO PUPELLA: FOTOGRAFARE IL PURO PIACERE | ARTFOREXCELLENCE
Fotografia, una parola composta dai termini “luce” e “scrittura”. Un’arte silenziosa in grado di comunicare. Con una singola fotografia è possibile conservare, come in una sorta di scatola magica, il ricordo di anni passati, si può rappresentare il dolore o la gioia di un istante, o si può raccontare una storia, descrivere il lavoro e l’impegno di un’azienda. Attraverso varie tecniche fotografiche è possibile mostrare come, un’azienda, si sia evoluta, siano cambiati i modi di distribuire e confezionare i prodotti, rappresentare il giusto mix tra tradizione e innovazione. Basta un’immagine di vari prodotti per riuscire a trasportare la mente verso il ricordo dell’assaggio di un’eccellente qualità e di un sapore avvolgente.
Abbiamo intervistato Sara Roletto, responsabile marketing e comunicazione di Lenti e Silvano Pupella, fotografo e visual artist.
Entrambi hanno delle “chiare immagini” delle loro imprese e dell’eccellenza che le contraddistingue.
AFE: Se dovesse raccontare l’impresa Lenti con tre aggettivi, quali userebbe e perchè?
Sara Roletto:
Purezza: perché da ottant’anni siamo lo specialista nella cottura lenta delle carni, dal prosciutto cotto, agli arrosti di suino, manzo, tacchino e pollo; per cui il nostro payoff dice “Puro Cotto”.
“Puro Cotto” significa però per noi e per il consumatore anche una purezza degli ingredienti che selezioniamo per i nostri prodotti , infatti tutta la nostra produzione è certificata senza glutine, con il marchio Spiga Barrata, e senza lattosio, caseinati, ingredienti OGM, polifosfati e glutammato aggiunti.
Piacere: perché il nostro payoff continua recitando “per Puro Piacere”, perché i nostri cotti sono un’esperienza di puro piacere per il palato. Dal 1935 la nostra famiglia produce con passione prodotti dal sapore unico e inconfondibile perchè nati dal rispetto di gesti antichi. Autentiche prelibatezze “buone come una volta” dove le spezie più preziose, le erbe aromatiche e una pregiata qualità di Marsala vengono selezionate e miscelate con attenzione per creare blend esclusivi per aromatizzare in cottura le migliori carni che selezioniamo con cura costante. Una ricetta diversa di disosso, aromatizzazione e cottura per ogni prodotto che nasce da un’arte della lavorazione voluta fin dal 1935 dal mio bisnonno Attilio Lenti, il fondatore dell’azienda.
Tradizione/Innovazione: Attilio Lenti, giovane apprendista salumiere all’età di nove anni, fine gastronomo oltre che abile imprenditore, ha aperto nel 1935 il primo impianto torinese per la produzione di prosciutti cotti e ha acquisito dalla Germania in esclusiva per l’Italia il brevetto Beisser – modernizzando il processo di aromatizzazione delle cosce di maiale. Questo grande patrimonio di tradizione che si tramanda da quasi un secolo si traduce nella ricetta d’eccellenza con cui prepariamo ancora oggi i nostri prosciutti cotti e le altre specialità secondo una filosofia del “saper fare” di alta qualità, che conferisce da sempre un gusto delicato e unico ad ogni prodotto. Solo grazie a questi ingredienti, la nostra famiglia – oggi siamo alla quarta generazione – è riuscita a creare una linea di preaffettati premium con la nostra migliore produzione. Il ‘saper fare’ eccellenti cotti interi per il banco gastronomia, seguendo le ricette originali tramandate in famiglia dal 1935, ci ha consentito, grazie agli investimenti di ricerca e produttivi, di racchiudere in vaschetta la fragranza e la genuinità dei nostri migliori prodotti, oggi disponibili anche in versione Biologica.
AFE: L’arte è fatta di capolavori, qual è il vero capolavoro di Lenti?
Sara Roletto:
Il Prosciutto Cotto Alta Qualità Italiano Lenti&Lode: solo le migliori cosce fresche selezionate di suino italiano, di grossa pezzatura (kg 13-14), possono diventare un prosciutto cotto Lenti&Lode. Il disosso manuale chiuso con osso sfilato, la legatura in rete per mantenere la forma anatomica del prodotto e per permettere al vapore di lambirlo direttamente, l’aromatizzazione con un decotto di spezie pregiate ed erbe aromatiche – l’aroma caldo e persistente dei chiodi di garofano, l’intensità dei fiori di Papua, il profumo del ginepro – perfezionato da un Marsala selezionato, che perdendo l’alcool in cottura rende il gusto dolce e vellutato, secondo la ricetta del 1935 di Attilio Lenti, la cottura lenta in forno a vapore saturo per un giorno intero: un procedimento che segue i ritmi naturali della tradizione, creando un gusto davvero unico che rimane impresso nella memoria del palato. Il Lenti&Lode viene “coccolato” così per alcuni giorni, in modo da assicurare alla carne quella consistenza che rende la sua fetta così speciale, ma dal gusto assolutamente unico e morbido, che si scioglie in bocca. Ogni fase del processo viene seguita con una cura e una dedizione eccezionali, attraverso un procedimento tanto affascinante quanto semplice, perché eseguito secondo i ritmi naturali della tradizione. Da oggi disponibile anche in vaschetta preaffettato con lo stesso gusto nella linea di preaffettati premium “La Grande Tradizione dei Cotti”.
AFE: Quale caratteristica vi ha colpito del progetto Art For Excellence? (o se preferite, cosa vi ha spinto ad aderire?)
Sara Roletto:
Le aziende che partecipano producono “opere d’arte” di vario genere e sono radicate sul territorio piemontese, per cui ci sentiamo fortemente partecipi al progetto essendo produttori di Cotti di eccellenza e anche torinesi molto legati alla nostra città natale (l’azienda è nata a Torino nel 1935).
AFE: Siete stati abbinati a Silvano Pupella, artista visuale e fotografo, cosa vi piace del mondo della fotografia? Cosa potrebbe legare Lenti a Pupella (o al mondo dell’immagine)?
Sara Roletto:
Della fotografia ci colpisce la sua potenzialità di sintesi di concetti complessi con una modalità più immediata e facile comprensione rispetto ad altre forme d’arte.
AFE: Come nasce la tua passione? C’è un episodio della tua vita che ti ha fatto dire: “sì, quella è la mia strada”?
Silvano Pupella:
La mia prima macchina fotografica l’ho ricevuta a 11 anni e da allora non ho mai smesso di fotografare. Durante gli studi sono stato assistente di una fotografa professionista milanese ma, per i casi della vita, il mio “sliding door” mi ha portato per oltre 25 anni lontano dalla fotografia attiva. Per tutto quel tempo sono stato un manager d’azienda con differenti ruoli di responsabilità e gestione in varie imprese italiane e la fotografia è rimasta solo una passione privata.
Nel 2008 a quasi cinquant’anni mi sono trovato improvvisamente fuori dall’azienda e senza quella che fino a quel momento era stata la mia vita professionale
La fotografia è entrata di prepotenza, è stata una necessità inizialmente salvifica: occupare uno spazio vuoto mentale e fisico e la mia creatività, fino a quel momento sopita e tenuta nascosta, ha iniziato a riemergere.
Ho preso coraggio e ho fatto vedere alcuni lavori “privati” a professionisti e critici che mi hanno sorpreso per i loro giudizi e consigli.
È allora che ho capito che la fotografia poteva diventare una nuova professione e una forma espressiva di una parte di me.
AFE: Cosa ti stimola nel cominciare un nuovo progetto? Ci sono delle fonti di ispirazione comuni?
Silvano Pupella:
La curiosità, la capacità di osservare con occhi mai critici, la voglia di provare strade nuove sono elementi per me essenziali per avere nuovi spunti su cui lavorare.
Mi piace giocare con i contrasti, proporre una visione inconsueta della realtà; può essere un’astrazione di colori e geometrie, come nel lavoro sugli asfalti “Street Art” o il più recente progetto sul corpo, dove esco dal cliché del corpo rassicurante e armonico per proporre corpi non più giovani ma che esprimono vita, esperienza, materia.
Inoltre mi piace mescolare tecniche e tecnologia passando dal digitale esterno (il lavoro “Anime Sospese” presentato al MIA è realizzato con un iPhone) all’analogico delle polaroid o della macchina stenopeica; per un nuovo progetto sto lavorando con un banco ottico di grande formato costruito artigianalmente.
AFE: Art For Excellence fa incontrare artisti e aziende, quali sono le caratteristiche che senti più tue di questo tipo di incontro e perchè?
Silvano Pupella:
Ho aderito alla prima edizione di Art For Excellence lo scorso anno con grande entusiasmo. L’incontro tra impresa e arte, la fotografia nel mio caso, è il mio terreno espressivo naturale.
Grazie infatti alla mia ” vita precedente” e alla conoscenza dal di dentro dell’azienda e delle sue dinamiche, oggi la mia attività professionale si rivolge prevalentemente nel rappresentare attraverso il linguaggio potente della fotografia l’identità delle aziende, la parte più intima e unica per proporla attraverso una narrazione artistica.
AFE: Puoi svelarci qualcosa di cosa stai pensando per Lenti?
Silvano Pupella:
Lenti è un’azienda d’eccellenza per i suoi prodotti ma anche, e soprattutto, per la sua storia, fatta di persone, di una famiglia e di lavoro.
Per il progetto utilizzerò tecniche di ripresa e attrezzature antiche, del passato, ma tratterò le immagini che saranno una sintesi di storia, persone e lavoro, elaborandole digitalmente per giocare nel rappresentare il contrasto tra una tradizione di lavoro antica e la capacità di rinnovarsi anche tecnologicamente che è poi la storia di Lenti.
A4E: Gusto e profumo sono due caratteristiche della menta che catturano i sensi. Esistono altri elementi, magari meno conosciuti, che Chialva riesce a donare a chi incontra il suo sapore?
Sara Chialva: Descrivere un profumo, un sapore, è come descrivere un sentimento. ChialvaMenta esprime l’amore per la nostra materia prima, eccellenza made in Italy. La migliore descrizione è nell’incontro, nell’assaggio, fusione di saperi preziosi, sentori speciali, sapori unici. Un’alchimia che racconta la storia della nostra tradizione familiare.
La Menta piperita di Pancalieri (Mentha x piperita, incrocio spontaneo tra Mentha aquatica e Mentha viridis) è riconosciuta internazionalmente come migliore al mondo per finezza di profumo e gradevolezza di gusto.
Da sempre il nostro core business è fornire materie prime (Oli Essenziali e Piante Officinali Essiccate), seguite direttamente in azienda lungo l’intera filiera produttiva, alle maggiori industrie nazionali ed internazionali (settore dolciario, bevande alcoliche e analcoliche, settori aromatiero, profumiero e farmaceutico).
In ChialvaMenta la storicità e l’eccellenza della nostra materia prima è rappresentata a pieno. Abbiamo ricordato così il centenario dalla nascita del mio amatissimo nonno, Nicolao, a cui si devono le innovazioni tecniche e meccaniche fondamentali per la continuità della coltura della Menta piperita di Pancalieri e lo sviluppo delle Piante Officinali coltivate in loco e in Piemonte.
Nel 2012 nasce ChialvaMenta, conclusione della filiera produttiva. Un marchio in cui ogni prodotto è stato studiato per essere unico, per restituire a pieno le caratteristiche che rendono rinomato nel mondo l’Olio Essenziale di Menta piperita di Pancalieri. Per farlo è stata fondamentale la quarantennale esperienza tecnica e scientifica di mio padre nel settore liquoristico e la nostra tradizione storica di coltivatori, distillatori e produttori di Menta piperita di Pancalieri. Il cuore dell’Olio Essenziale si assapora in Sciroppo, Liquore e Dolci Specialità. Le migliori foglie essiccate si assaporano in Infuso.
A4E: Sul sito si parla delle possibilità di essere accolti nella vostra villa/azienda. Che tipo di rapporto avete con il territorio, con gli abitanti di Pancalieri e con coloro che vengono a conoscere la vostra realtà da fuori?
Sara Chialva: Il legame della nostra famiglia con Pancalieri è inscindibile. I miei trisavoli hanno iniziato a coltivare la Menta piperita di Pancalieri a fine Ottocento, siamo distillatori dal 1926 e la nostra Distilleria è la più antica del settore.
La nostra è una storia familiare che si articola in un territorio profondamente amato. Sono tratti che definiscono fortemente le rinomate materie prime e il marchio ChialvaMenta. Le bellezze naturali e artistiche che costellano questo angolo di Piemonte, sottolineano l’unicità di Pancalieri, nota internazionalmente come principale centro italiano per la coltivazione di Menta piperita e Piante Officinali. Questa è la grande pianura, antico letto del Po, in cui risiedono le coltivazioni cardine dell’agricoltura piemontese più rinomata.
L’affetto che ci dedicano i pancalieresi è sempre stato grande, sono stati i nostri primissimi estimatori. Cerchiamo di ricambiare la loro stima con la qualità dei prodotti e con l’assidua presenza sul territorio, partecipando ad eventi e attività volte alla valorizzazione di Pancalieri.
Siamo lieti di rendere partecipi gli ospiti di un’esperienza che si snoda lungo quasi due secoli di storia. Li accompagniamo in un percorso storico ed emozionale, tecnico e architettonico. Ai loro occhi si schiude un mondo fatto di affetti e ricordi preziosi. Le degustazioni sono un’esperienza visiva, olfattiva e gustativa. Racchiudono la nostra cultura della coltura. Gli sguardi e le parole degli ospiti, ci fanno rivivere ogni volta l’emozione di chi si accosta al nostro mondo, di chi sperimenta l’abbraccio colorato dei campi profumati di Piante Officinali, di chi respira quella particolare brezza che, nei mesi estivi, profuma di Camomilla romana e Menta piperita.
Custodiamo con devozione e affetto la distilleria e la dimora storica. Sono luoghi preziosi, che testimoniano l’importanza della memoria nell’identità culturale del territorio, raccontandone, attraverso le loro architetture, l’arte, la cultura, la storia.
A4E: Cosa significano per Chialva le parole ‘Arte’ ed ‘Eccellenza’?
Sara Chialva: Sono molte le definizioni di “Arte”. Talento inventivo e capacità espressiva sono tratti che accomunano tutte le accezioni della parola. In generale, si può dire che l’”Arte” sia l’espressione estetica dell’interiorità umana.
La nostra arte è quella di coltivare, distillare, produrre Menta piperita di Pancalieri e Piante Officinali. E’ espressione di una passione profonda per l’antica tradizione, e un costante slancio in termini d’innovazione.
L’”Eccellenza” è sicuramente un’arte. Obiettivo costante ma anche conseguenza di un modus operandi che deve essere, innanzi tutto, modus vivendi, nel rigore di un’ottica imprenditoriale fondata sull’intensa dedizione e su una costante cura, anche per i particolari. Un novare serbando che delinea questo settore, una compagine non complicata ma complessa, che vede racchiusa in questa stessa complessità l’essenza del nostro lavoro, tante sfaccettature, difficili da riassumere.
Credo che sia la storia fatta di un intenso e proficuo quotidiano a sostanziare la nostra eccellenza. Quell’eccellenza che ci dà il privilegio di essere portavoci della qualità made in Italy in ambiti nazionali ed internazionali, un intreccio di pratiche non note al di fuori del nostro settore che abbiamo voluto diventassero notevoli nei risultati finali
A4E: Cosa vi è piaciuto di più del progetto Art For Excellence? E cosa dell’artista Annalù?
Sara Chialva: Da sempre in famiglia amiamo l’arte antica e moderna. La bellezza, nelle sue differenti accezioni.
Siamo stati invitati a partecipare al progetto Art for Excellence dalla sua prima edizione, apprezzandolo in ogni suo aspetto.
L’opera d’arte nasce da un incontro, dall’ispirazione generata nell’artista da una storia aziendale che, nel nostro caso, è storia familiare. L’opera è metafora, intima ed estetica, di valori e sentimenti. Fusione di storia, affetti, ricordi, tradizione, innovazione, entusiasmo.
Anche quest’anno Annalù interpreterà la nostra azienda con la sua straordinaria cifra espressiva. L’incontro con lei è stata una vera sorpresa. Un’intesa profonda, fatta di assonanze, che ha ispirato Minta, la meravigliosa opera creata per noi nell’edizione 2015.
Nei 150 anni che la nostra famiglia ha dedicato alla coltivazione della Menta piperita di Pancalieri, abbiamo ricordato con Minta le nostre radici, la nostra tradizione, celebrando la passione, l’ingegno e la lungimiranza di chi ci ha preceduti.
Anche quest’anno l’opera sarà fortemente evocativa, il suo linguaggio contemporaneo saprà nuovamente tradurre i valori e il passato della famiglia in emozione presente, in un divenire della materia che parla al cuore. Annalù racconterà con la sua arte un’altra tematica a noi molto cara, tutta da scoprire nella nuova opera.